Appunti relativi al funzionamento renale sano e patologico. Vi si illustrano i meccanismi di filtrazione del sangue da parte dell'apparato escretore, si descrivono i principali danni che possono intervenire in caso di patologia, i sintomi e il trattamento, oltre che l'intervento dietetico in caso di insufficienza renale.
Nefrologia
di Lucrezia Modesto
Appunti relativi al funzionamento renale sano e patologico. Vi si illustrano i
meccanismi di filtrazione del sangue da parte dell'apparato escretore, si
descrivono i principali danni che possono intervenire in caso di patologia, i
sintomi e il trattamento, oltre che l'intervento dietetico in caso di insufficienza
renale.
Università: Università degli studi di Genova
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Esame: Nefrologia
Docente: Russo1. Caratteristiche dell'apparato escretore
I reni sono due organi a forma di fagiolo situati in posizione retroperitoneale, ai lati della colonna vertebrale.
Medialmente presentano una incisura, l’ilo, con l’arteria renale superiormente, la vena renale al centro e
l’uretère inferiormente. Una capsula fibrosa avvolge il parenchima renale, che presenta una parte corticale
più esterna, e una porzione midollare interna.
Le importanti funzioni renali si realizzano, per la maggior parte, a livello dell’unità funzionale del rene, il
nefrone. Ogni rene contiene circa un milione di nefroni, ognuno dei quali è costituito da:
un corpuscolo renale di Malpighi formato dal glomerulo (unità filtrante), un gomitolo di capillari arteriosi
che è racchiuso entro la capsula di Bowman
un lungo tubulo renale (prossimale, ansa di Henle, distale, dotto collettore) dove il plasma filtrato a livello
glomerulare è sottoposto a un processo di riassorbimento selettivo combinato con la secrezione di altri
materiali.
I glomeruli sono presenti soprattutto nella zona corticale, pertanto se lo spessore di questa è minore, minore
sarà il numero di nefroni e ridotta la funzione renale (possibile IRC). Il patrimonio di nefroni si stabilisce
alla nascita (i nati pretermine o sottopeso ne hanno un numero inferiore) e se questo è buono l’attività del
rene sarà più preservata anche perché con l’invecchiamento i nefroni vanno persi.
Il rene riceve sangue dall’arteria renale, che entra nel rene e si dirama nell’arteria arciforme. Da quest’ultima
si diramano le arterie lobulari e poi ci sono le arteriole afferenti. Dal glomerulo il sangue esce attraverso
l’arteriola efferente da dove si diramano capillari che si distribuiscono attorno ai tubuli della midollare (che
contengono il sangue già filtrato dal glomerulo).
Il sangue dei capillari glomerulari esercita una pressione che permette la fuoriuscita dell’acqua plasmatici
(preurina) nello spazio di Bowman; questo prosegue con il tubulo contorto prossimale e poi con la parte
discendente dell’ansa di Henle. Nel tubulo contorto prossimale avviene un riassorbimento attivo di acqua e
soluti con consumo di energia (ma non solo). Il tratto finale dell’ansa di Henle (tratto spesso) è costituito da
cellule molto vicine tra loro, la macula densa, che inviano informazioni al glomerulo su ciò che avviene nel
tubulo. L’ansa di Henle prosegue nel tubulo contorto distale e poi nel dotto collettore (dove confluiscono
anche altri nefroni) che, a sua volta, confluisce nella pelvi renale. Questa è una cavità che accoglie l’urina e
da cui originano gli ureteri, responsabili di condurre l’urina alla vescica. Dalla vescica, attraverso l’uretra,
l’urina viene volontariamente espulsa all’esterno (minzione).
Lucrezia Modesto Sezione Appunti
Nefrologia 2. L’apparato iuxtaglomerulare
L’apparato iuxtaglomerulare consiste in strutture adiacenti l’una all’altra (unite dal mesangio
extraglomerulare) che sono: arteriola efferente, arteriola afferente, glomerulo, macula densa e mesangio
extaglomerulare. Il mesangio si trova tra i capillari glomerulari nella parte più interna del glomerulo ed è un
supporto alle strutture del glomerulo (ma è probabile che le sue cellule abbiano una funzione macrofagica).
Per un breve spazio (EGM) il mesangio prosegue un po’ fuori dal glomerulo. A seconda delle informazioni
che si scambiano tubulo e glomerulo attraverso la macula densa si ha o meno la produzione di renina, un
ormone contenuto nelle cellule della granulosa. Pertanto l’apparato iuxtaglomerulare regola anche la
produzione di renina. Lo spazio di Bowman è costituito da un foglietto viscerale (podociti) e uno parietale
(cellule parietali).
Lucrezia Modesto Sezione Appunti
Nefrologia 3. La barriera di filtrazione
Tra il lume dei capillari e lo spazio di Bowman esistono 3 barriere il cui insieme forma la barriera di
filtrazione:
1. Cellule endoteliali
2. Membrana basale
3. Podociti, grosse cellule con estroflessioni (pedicelli) che formano, intersecandosi, una rete posta sulla
membrana basale
Il mesangio è costituito da cellule mesangiali che si collegano alla membrana basale mediante filamenti che
contraendosi o meno possono modificare lo spazio di filtrazione. Tra le barriere che l’ultrafiltrato deve
sorpassare, la più facile è l’endotelio perché qui è aiutato da fenestrature che si trovano tra le cellule
endoteliali. Gli spazi lasciati dai pedicelli dei podociti sono detti diaframmi di filtrazione.
Le tre barriere hanno molecole cariche negativamente quindi, diametro permettendo, le molecole cariche
positivamente passano più velocemente. Il riassorbimento dei soluti (sodio, cloro, bicarbonato) può avvenire
per trasporto passivo (secondo gradiente di concentrazione) oppure per trasporto attivo (attuato con spesa
energetica, consumo di ATP). Se la concentrazione del soluto è maggiore all’interno del tubulo, questo potrà
passare nella cellula per trasporto passivo (il carrier effettua un trasporto facilitato); oppure, le pompe
presenti lungo il tubulo possono permettere, con dispendio energetico da parte delle cellule tubulari, la
fuoriuscita dal tubulo di sostanze anche se queste sono più concentrate al di fuori (es. sodio).
Lucrezia Modesto Sezione Appunti
Nefrologia